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Fabriano
la storia
La Città della Carta, dove Dante prese i fogli sui quali vergò la Divina Commedia, la città di Gentile da Fabriano.
Faber Janus ha non solo questi onori storici, ma anche punte di eccellenza gastronomica e scorci di architetture e arte che le derivano dall’essere stata nei secoli crocevia di passaggio da Roma, Firenze, Siena, Perugia, al porto di Ancona, a Costantinopoli, al Santuario della Madonna nera di Loreto, alla Terra Santa.
Dalle squisitezze gastronomiche come il raffinato “salame di Fabriano”, presidio Slow Food, ai gustosi insaccati “soppressato” e “ciavuscolo”, al Verdicchio di Matelica DOC. Nella città del pittore Gentile, il più alto esponente del “gotico internazionale”, si possono ammirare altre insospettate pregevolezze artistiche, frutto di una scuola locale di altissimo valore e dei migliori artisti che, da Roma e Firenze, si recavano al Santuario di Loreto. Opere d’arte uniche, disseminate in una città antica, con un'estetica urbana che non può essere iscritta all'urbanistica, ma ad una costruzione del “centro abitato come opera d'arte”.
Una realtà quasi sconosciuta, a poca distanza dalle Grotte di Frasassi (il cui ingresso naturale è nel comune di Fabriano) e dalle città di Assisi e Gubbio.
Un luogo dove le dolci colline marchigiane lasciano il posto alle cime montane, alle piccole valli, ai valichi appenninici, dove prati, boschi e acque incontaminate hanno miracolosamente resistito al grande sviluppo industriale ed artigianale che è nella natura delle genti dell’Alta Valle dell’Esino.
Il territorio Fabrianese vanta la concentrazione di abbazie e priorati benedettini più grande d’Europa e due Santi – San Romualdo e San Silvestro – riformatori e fondatori di congregazioni monastiche, tanto che Fabriano è stata definita “la città più benedettina del mondo”. Un connubio di spiritualità e paesaggio naturale che confina con i parchi “Gola della Rossa-Frasassi” e del “Monte Cucco”, traguarda il parco nazionale dei monti Sibillini e conta ben 27 aree protette.
Un formidabile crocevia economico e culturale, dal quale transitavano eserciti, merci e pellegrini.
Qui nel 1209 giunge San Francesco nel suo primo viaggio di evangelizzazione fuori da Assisi, lasciando tracce e testimonianze straordinarie.
Dal 1200 le glorie della città sono legate alla carta, produzione celeberrima che porta il nome di Fabriano in tutto il mondo; al lavoro dei fabbri, che danno il nome alla città; alla rivoluzione industriale del secondo dopoguerra con uno dei poli dell’elettrodomestico più grandi d’Europa.
I documenti più antichi che parlano di Fabriano sono del XI secolo. Ma la città nasce da due rocche Longobarde poste una di fronte all’altra, definite “ambo castra Fabriani”. Alla fondazione, intorno al 700 d.C., nella zona esistono tre antichi municipi romani: Attidium, Sentinum, Tuficum.
Quel presidio militare si sviluppa in modo straordinario e diviene per alcuni secoli la città più grande e potente del territorio.
Fabriano è stata nominata il 18 ottobre 2013 Città Creativa UNESCO per il Network Crafts and Folk art, sezione Artigianato e Arti e Tradizioni popolari.
Gentile da Fabriano
Eventi
Cartiere storiche
Qui passa’l rio del deo Giano bifronte
che dà la carta da sua pura fonte
e sul tagliere il salame bello
che fa fiera mostra del suo lardello
Luoghi da visitare
> Museo della Carta e della Filigrana
All'interno del trecentesco convento dei Domenicani, il museo tramanda la tradizione della produzione della carta, sinonimo stesso di Fabriano nel mondo. Presente una gualcheria medievale per la produzione della carta a mano, il museo si articola in sezioni, dalla storia alle filigrane, alle tecniche, dagli albori alle nuove tecnologie. Su prenotazione è possibile frequentare laboratori e corsi didattici a tutti i livelli anche per bambini e scuole.
Fondata nel 1862, espone una delle più importanti collezioni del territorio appenninico umbro-marchigiano e non solo: dal Trittico di Allegretto Nuzi e la Dormitio Virginis di Antonio da Fabriano, la serie di arazzi fiamminghi del XVI -XVII sec., ai gruppi di sculture lignee policrome del '300.
Espone la collezione Guelfo e Marisa Bianchini, opere dell'artista fabrianese Gaetano Ulisse, detto Guelfo (1937-1997), oltre ad una raccolta di grafiche dall'Impressionismo ad oggi. Una sezione raccoglie opere di Giorgio de Chirico.
Altri luoghi da visitare:
Oratorio della Carità, Cattedrale di San Venanzio, Chiesa e Chiostro di San Benedetto, Oratorio del
Gonfalone, Chiesa di San Biagio e Cripta di San Romualdo, Chiesa di Santa Caterina, Centro
storico con la caratteristica fontana Sturinalto, Oratorio Beati Becchetti, Complesso delle Conce,
Cripta Beato Giovanni dal bastone, Cappelle Gotiche di Sant’Agostini e San Domenico.
San Romualdo
Siamo famosi...
siam tutti qua!
Tipicità
Salame di Fabriano
Soppressato di Fabriano
Verdicchio
Pecora di razza Fabrianese
(agnello Pasquale e Castrato)
Pecorino
Oltre alla consistente vegetazione spontanea e alla ricca fauna appenninica vi sono razze di
allevamento autoctone: la razza bovina marchigiana allevata nei pascoli montani dalle sane ed
ottime carni, perché naturalmente resistente alle malattie ed agli ectoparassiti. non ha bisogno di
antibiotici; al pari, la pecora di razza fabrianese, adatta all’allevamento montano e dalle
ottime carni; il maiale degli Appennini Umbro Marchigiani, antichissima razza di colore nero con
cinta chiara (diverso dal cinta senese) che pochi e selezionati allevatori stanno riportando in zona.