Unione Nazionale Pro Loco d’Italia Comitato UNPLI ANCONA
Dolci, pizze al cacio, maccheroni
tutti fan da desco a li Sacconi,
che si prodigano in processione
nel dì di Venere de la Passione
SASSOFERRATO
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Sassoferrato
la storia
Battaglia delle Nazioni
Uno dei pochi borghi italiani che può vantare ben due centri storici, quello oggi noto come “Castello”, nucleo originario della città arroccato sulla sommità del colle, e quello più in basso, generatosi nei secoli successivi.
Sassoferrato è un Borgo medioevale che si trova vicino al parco naturale regionale Gola della Rossa e Frasassi; nei pressi, le rovine dell’antica città umbro-romana di Sentinum (oggi parco archeologico). Nel 295 a.C. nel suo territorio ebbe luogo la celebre “Battaglia delle Nazioni” con vittoria dei Romani contro la lega italica (Sanniti, Galli, Etruschi Umbri).
Tra VIII e X secolo la città fu abbandonata dagli abitanti decimati dalla fame e dalla peste e incapaci di difenderla. Intorno al 1100 il conte Atto, di origine longobarda, fondò il Castello che non tardò a diventare paese e a cui fu dato il nome di Sassoferrato.
Fu soggetto ai Conti Atti fino al 1460 (cacciata dell’ultimo discendente) quando diventò libero comune. Subì l’occupazione dei Malatesta di Rimini (1349), di Braccio da Montone (1417), subì il saccheggio di Francesco Sforza (1433) e l’occupazione pacifica del Duca Valentino (1500).
Da annotare le divergenze e conflitti con Gubbio per questioni di territorio e confini, che si protrassero per circa 250 anni dalla fine del 1200, con l’appoggio dell’amico e alleato Comune di Perugia.
Sassoferrarto è gemellato dal 2017 con la cittadina di Iron Mountain (U.S.A.).
Eventi
Processione dei Sacconi
Luoghi da visitare
> Parco archeologico di Sentinum
Tra i siti archeologici più rilavanti delle Marche, l’area visitabile è divisa in due parti, divise dall'attuale strada provinciale, rispettivamente in località S. Lucia e a Civita, alle porte della città odierna. Dell’antica città romana sono visibili il cardine e il decumano, i resti degli impianti termali (quello urbano e quello extra-urbano), una bottega di fonderia di metalli e tracce di diversi pavimenti.
Nel trecentesco palazzo Menotti (o Palazzo dei Priori), sulla piazza del borgo alto: oltre alle collezioni di ceramiche e di oggetti di uso comune dal ‘500 al secolo scorso, reperti statuari, epigrafi e mosaici romani, ma soprattutto le preziose architetture e decorazioni dello stesso edificio. Nello stesso edificio, la raccolta dei reliquiari bizantini, tedeschi e fiamminghi del segretario del Cardinal Bessarione, Niccolò Perotti. Spicca su tutti l’icona di S.Demetrio del 1390, un mosaico in oro dell’Oreficeria imperiale di Bisanzio ed unico esemplare al mondo con le tessere in oro di 1 mm.
A palazzo Oliva (del 1400), in piazza Matteotti, al primo piano la Raccolta Incisori Marchigiani: una collezione di 650 opere calcografiche (la più grande raccolta della regione) dal 1500 fino ai giorni d’oggi, circa un centinaio esposte ogni volta a rotazione. Al secondo piano, opere e dipinti dal 1400 al 1700 trasferiti o salvati da edifici cittadini (chiese o palazzi) oggi in disuso.
> Museo delle Arti e Tradizioni Popolari
Situato a Palazzo Montanari: su due piani, con oltre 1500 oggetti e ricostruzioni di ambienti del 1800/1900.
> MAM’S
Galleria Civica di Arte contemporanea
Ospitato nel Palazzo degli Scalzi con esposte 500 opere delle 4000 in dotazione (dipinti, grafiche e sculture), dei maggiori nomi dell’arte dal secondo ‘900 ad oggi. Nomi come Rotella, Vedova, Capogrossi, Sutherland, Bartolini, Monachesi, ecc.: è la maggiore raccolta d’arte del secondo dopoguerra esistente oggi nelle Marche.
> Parco archeominerario di Cabernardi
Fa parte del Parco dello zolfo delle Marche: un suggestivo scenario di quella che fu per molti anni la più grande miniera di zolfo d’Europa. Da abbinare alla visita del Parco, il percorso espositivo del Museo della Miniera di Zolfo.
> Abbazia di Santa Croce
Abbazia templare del XII sec., inspiegabilmente inglobata da un successivo edificio, di modo che non appaia all’esterno. La chiesa - rimasta comunque inalterata nella sua forma originale – mantiene elementi simbolici tipici dell’ordine templare. Costruita sulle terre che ospitavano un tempio dedicato al dio Mitra, del quale è visibile una raffigurazione nella parete esterna originale. Nei tempi – ad aggiungere mistero al mistero – è stata visitata da personaggi in qualche modo legati alla Massoneria e all’esoterismo: imperatori tedeschi, Napoleone, Mussolini.
> Chiese e Monasteri del Centro storico
Tra i due borghi storici della città, disseminate tra Borgo Alto e Borgo basso, molti edifici religiosi degni di nota come il Monastero di S. Chiara (1211), il Convento Francescano della Pace, la chiesa di S. Pietro, la chiesa di S. Francesco (1260).
> Prigione pontificia per religiosi
Nel palazzo del 1450 adiacente alla chiesa di s. Pietro Apostolo (parrocchia di Castello), residenza estiva del vescovo di Nocera Umbra, a seguito dei lavori di restauro per il terremoto del 1997, fu rinvenuta nel 2002 una stanza adibita a prigione per religiosi e seminaristi. Una cella per le punizioni comminate ai religiosi, con scritte ed epigrafi redatti dai “detenuti”, in italiano arcaico, ma comprensibili. Oggi è meta di interesse per i numerosi turisti, visitabile tutti i giorni su prenotazione.
Simbolo della città, è un'imponente costruzione militare del XIV secolo, eretta nel 1365 dal cardinale Egidio Albornoz, legato pontificio dell'epoca. Diversi i restauri in epoche successive, fino ai più recenti che ne permettono oggi di ammirare le massicce strutture.
Attualmente, in estate, vi si svolgono numerosi eventi culturali e concerti.
Splendido il panorama che si può godere dalla sommità della Rocca, con ampia area verde per pic nic e relax.
Giovan Battista Salvi
Bartolo da Sassoferrato
Siamo famosi...
siam tutti qua!
Tipicità
Prodotti legati al maiale e farine bio, farro, grano Saragolla (antico frumento originario del Medio Oriente ed Egitto) col quale vengono prodotti diversi tipi di pasta, miele.
Maccheroncini
Pasta all’uovo tipica del giorno dei Santi, fatta arrotolandoli con apposite bacchette di salice. Piatto che si cuoce in brodo di tacchino e si condisce con una salsa di burro, concentrato di pomodoro e interiora di tacchino.
Castagnole sbollentate
Dolce di Carnevale, prima lessate e poi fritte. Nell’impasto olio di oliva, mistrà, limone grattugiato (e molte variazioni sul tema secondo ricetta casalinga).
Pizze pasquali dolci e di formaggio
Oltre alla marchigianissima pizza al formaggio, la Pasqua di Sassoferato vanta anche una panoplia di dolci, sui quali spicca la pizza dolce. Inoltre, tipica della cucina popolare di campagna, è una grossa ciambella friabile, ricoperta di glassa e guarnita di zuccherini colorati.
Associazione A.P.S.
Pro Sassoferrato
Piazza Dante, 4
60041 Sassoferrato AN
Mob: 338 4033204
IAT SASSOFERRATO
Tel: 0732 956257
Mob: 333.7301732