Unione Nazionale Pro Loco d’Italia Comitato UNPLI ANCONA
SERRA SAN QUIRICO
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Termine è de la Valle Esina
Vino e calcione qui non si lesìna.
Et vi segua coniglio in porchetta:
la tavola ‘sì ha ricetta perfetta!
Serra San Quirico
la storia
Posta alle pendici del Monte Murano, nel cuore del Parco naturalistico Frasassi - Gola della Rossa, Serra San Quirico mantiene intatta la sua struttura di città fortificata, circondata da alte mura in pietra e sovrastata dalla Torre del Cassero (1200).
Un borgo davvero suggestivo, che tuffa lo spettatore in sensazioni del Medioevo, una visione che toglie spesso il fiato, specie in chi è alla prima esperienza: uno dei centri storici meglio conservati d’Italia, pur se con le abitazioni che hanno subito ovvi adeguamenti nei secoli, che ripercorrono la storia delle architetture e delle topografie, dall’XI secolo ad oggi.
Da non trascurare i dintorni che, oltre al paesaggio tipico delle Marche di confine con l’Appennino (e i relativi percosi naturalistici), dà l’opportunità di godere di opere architettoniche e artistiche di assoluto valore.
“Serra” (il suffisso “San Quirico” fu aggiunto nel 10° secolo, dopo il passaggio di San Romualdo) fu fondata nel 265 a.C. dal console Attilio Regolo Serrano come presidio militare posto a controllo del transito nella Gola della Rossa (sulla via Clementina che unisce Ancona a Roma). L’ “oppidum Serrae” appare più volte nelle opere di Tacito e di Plinio.
Il suo ruolo strategico fu tale che Papa Stefano II la cita espressamente, quando nel 753 chiede a Pipino il Breve (padre di Carlo Magno) la riconquista dell’Esarcato di Ravenna dai Longobardi.
Gode di grande fama e prestigio militare nel 12^ e 13^ secolo quando, libero Comune, partecipa da protagonista alle vicende marchigiane con la Lega dei Comuni Amici della Marca.
Grande fama (e una bolla di elogio da Papa Eugenio IV) ottiene nel 1435 e nel 1443 quando, prima resiste a Francesco Sforza e poi partecipa alla rivolta contro il condottiero milanese: parole di elogio al valore della milizia serrana si trovano espresse anche dai biografi dello Sforza, Simonetta e Coiro.
La potenza delle armi da fuoco del 15° secolo la resero però espugnabile e ne determinarono una lenta ma inesorabile perdita di importanza.
La Sacra Spina
Eventi
Luoghi da visitare
Nel Centro Storico:
> Chiesa di Santa Lucia
Splendido e straordinario esempio di arte barocca, uno dei più belli dell’Italia centrale.
> Chiesa di San Filippo Neri
La piccola e graziosa chiesa edificata nel 1678, con una preziosa e particolarissima cantoria realizzata interamente in legno intagliato.
> Chiesa dei SS. Quirico e Giuditta
(Sec. XI, ricostruita dopo il terremoto del 1744) Custodisce una delle Spine della Sacra Corona di Cristo che – secondo la tradizione - fu portata a Serra da un crociato nel XIII secolo. Documenti sotrici parlano della venerazione della Sacra Spina già all’inizio del 1500.
> Torre del Cassero
Costruzione difensiva del 1200 che domina l’intero abitato e la Vallesina. È l’elemanto principale del complesso difensivo del Cassero di Serra, concepito come una fortezza dentro una fortezza, con due torri (la più piccola aveva funzione di armeria) e dalla Casa del Capitano.
> Le Copertelle
I camminamenti di ronda posti sopra le mura castellane e sormontati dalle abitazioni: un unicum di foggia longobarda nelle Marche.
> Polo Museale
Costituito dalla Cartoteca Storica Regionale, il Museo di Storia naturale ed il Museo Ermanno Casoli, che raccoglie le opere vincitrici dell’omonimo concorso d’arte moderna.
Attorno al Centro Storico:
> Abazia di Sant’Elena
La più grande, la più antica, la più importante delle Abazie romaniche della Vallesina, fondata da San Romualdo nel 1005.
> Le Ville di Sasso
Un piccolissimo borgo rappresentato da una struttura villica del 1600, sorta probabilmente su un antico insediamento romano.
> Castello di Rotorscio
Possente struttura su un colle a 550 mt di altitudine, distrutto per gran parte tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, di cui sono ancora apprezzabili alcune parti delle mura, alcuni edifici interni e la base della grande torre centrale.
> Borgo di Domo
Graziosa rocca medievale che conserva intatti tratti delle mura e la doppia porta, ma soprattutto la bellissima Chiesa di San Paterniano, arricchita all’interno da una pregevole serie di affreschi e da un portale con la più autentica simbologia camaldolese.
> Abazia di Santa Maria delle Stelle
Un antico tempio pagano trasformato in chiesa cristiana. Divenuto scriptorium camaldolese nel XIII sec., ebbe il privilegio di duplicare (in subappalto da Fonte Avellana) le prime copie della Divina Commedia. Viene valorizzata da una grande Festa il 15 di agosto.
> Grotte dei Polverari
Sui costoni rocciosi della vetta del monte Murano; nei periodi del “proibizionismo” (soprattutto dal 1861 al 1930) i polverai di Serra vi producevano clandestinamente la polvere pirica, mescolando e pestando carbone, zolfo e salnitro nelle numerose “pile” scavate nella roccia.
> Chiesa di Sant’Ansovino
A due passi dal centro storico (anche se fuori dal confine comunale, parte del castello di Avacelli d’Arcevia) la piccolissima ed antichissima chiesa fu fondata dai Cavalieri Templari, che la elessero a luogo dei loro incontri annuali.
Giacomo Acqua
Siamo famosi...
siam tutti qua!
Tipicità
Calcione dolce/salato
Il prodotto gastronomico simbolo di Serra San Quirico, il “calcione” un “dolce salato”: particolarissimo per la sua ricetta, gli viene dedicata la principale sagra paesana. Tipico del periodo pasquale, i calcioni hanno forma di grandi ravioli ripieni di formaggio pecorino (ma anche caciotta o ricotta in alcune varianti): dei calzoni al formaggio, appunto. Nella variante dolce può essere aggiunto anche il cacao.
Coniglio in Porchetta
Piatto diffuso in tutte le Marche, ma pilastro della cucina popolare della Valle dell’Esino. Come per tutti i piatti col suffisso “in porchetta” (o porchettato), prevede una lunga cottura con aromi come finocchietto selvatico (fondamentale e imprescindibile), rosmarino, alloro e spezie che variano a seconda delle ricette familiari, con l’aggiunta di carne di maiale (in questo caso cotiche sbollentate o, nella versione più ricca, pancetta o addirittura il prosciutto crudo).
Biscotto di Mosto
Dolce lievitato della cucina povera che veniva realizzato durante la vendemmia, utilizzando il mosto d'uva appena spremuto.Profumatissimi, morbidi, indimenticabile ingrediente dei periodi autunnali dell'infanzia.
ed inoltre...
Alle sagre partecipano da comprimari anche gli altri prodotti locali, come i formaggi, le mozzarelle, la trippa, le “spuntature” (intestino di vitello alla brace: o si ma o si odia! Noi, semplicemente, le veneriamo!), le cresce, le erbe selvatiche, gli asparagi, i frutti di bosco, i funghi, il Verdicchio, il vino di visciola, l’olio extravergine di oliva, la sapa, gli olii essenziali.
I Calcioni
Proloco
Serra San Quirico
Via Cavour, 5
60048 Serra San Quirico AN
Tel. 0731 084691
Mob: 342 9561140